sabato 28 maggio 2011

domenica 22 maggio 2011

Niente spigoli. A colazione almeno

Domenica mattina e ci vuole qualcosa di speciale per sfilare i piedi da sotto le coperte e trasferirli dentro le ciabatte. Innanzitutto serve mettere in ferie il mostro nero con le orecchie di metallo che quando suona può servire ad almeno 1/3 della popolazione terrestre. E questo l’ho fatto ieri sera, ovviamente. Dicevo di stamattina, si…..stamattina colazione (la prima della stagione) sul mio mini terrazzo, approfittando del sole. E’ impagabile la colazione fuori, adagiata sul tavolino verde, tondo, niente spigoli, che già bastano quelli della vita. Caffè lungo in tazza grande, quella con la pecora nera, che mi sembra sia la scelta più indicata stamattina. E fette di pane croccante, tiepido il giusto per far sentire l’odore di grano e di campagna. Tiepido il giusto per far fondere solo un po’ la marmellata di visciole. Buona nel sapore, briosa nel colore, che aiuta a svegliarsi, anche. Piccoli sorsi al caffè che mentre lo bevi ti riscaldi le mani. Piccoli morsi al pane che fa rumore di passi sulla sabbia, e questa domenica può iniziare a srotolarsi pian piano. E Keith Jarrett può sgranchirsi le dita col suo "The Köln Concert" che ha il vantaggio di essere asemantico. Note agganciate a niente che lasciano liberi i pensieri di dispiegarsi senza agganciarsi a una traiettoria obbligata.

PuntoG

domenica 8 maggio 2011

Io scrivo. Non per questo devi necessariamente leggermi…...

Verso mattina i cassonetti sono pieni di sogni interrotti. A volte ci finiscono anche a metà mattina e nel pomeriggio. Saltano dai pensieri di qualcuno che passa. Si agganciano alle ciglia, si guardano intorno e poi plaf, con un salto si tuffano dentro. Capita anche che qualcuno riesca a saltare più degli altri. E allora finisce su una nuvola, una di quelle che se le guardi ti puoi immaginare qualunque cosa. Come nella canzone di De Andrè. Il salto dei sogni è sempre un salto felice perchè lasciano spazio a un altro sogno. I sogni di metà mattina e del pomeriggio non hanno niente da invidiare a quelli della notte. E hanno un buon profumo, di cannella e zucchero filato.

PuntoG

lunedì 2 maggio 2011

Tutto qui

C’è un prima. Un dopo. E un in mezzo. Proprio tra i primi due, come la nutella spalmata dentro il panino, c’è il durante. Ma non è un punto di riferimento come gli altri. E’ complicato da spiegare. Il durante è il presente che si srotola e diventa passato. Ma non è il “prima di” tantomeno il “dopo di”. Insomma è il durante e basta. Come questo post che è il dopo e la domenica che lentamente è finita è il durante. Insomma prima c’erano vermetti neri e 21 toni di voce. Ora c'è tutto il resto, o quasi. E non è vero che il durante non ha cambiato nulla. Ora scrivo e vedo. E sento.
E’ tutto il resto che non è cambiato. Scrivere è come parlare. Parlare è come scrivere. C’è la stessa leggerezza. Io scrivo perché mi sai leggere e parlo perché mi sai ascoltare. Quando sono Conte Dracula e quando sono farfalla. Tutto qui.


Felice della decantazione. Tutto qui. Ma è un tutto molto. Per me, almeno.

PuntoG