giovedì 31 maggio 2012

Cari amici vi scrivo

Vedere il lato bello, accontentarsi del momento migliore, fidarsi di quest’abbraccio e non chiedere altro perché la sua vita è solo sua e per quanto tu voglia, per quanto ti faccia impazzire non gliela cambierai in tuo favore. Fidarsi del suo abbraccio, della sua pelle contro la tua, questo ti deve essere sufficiente, lo vedrai andare via tante altre volte e poi una volta sarà l’ultima, ma tu dici, stasera, adesso, non è già l’ultima volta? Vedere il lato bello, accontentarsi del momento migliore, fidarsi di quando ti cerca in mezzo alla folla, fidarsi del suo addio, avere più fiducia nel tuo amore che non gli cambierà la vita, ma che non dannerà la tua [...] se tu lo ami, [...] fidarsi dei suoi baci, della sua pelle quando sta con la tua pelle, l’amore è niente di più, sei tu che confondi l’amore con la vita.
"OTTAVA ORA DELLA NOTTE. Biglietto numero otto" - Pier Vittorio Tondelli


L'amore credo sia come una vecchia barzelletta, quella dove uno va da uno psichiatra e dice: "Dottore, mio fratello è pazzo, crede di essere una gallina"; e il dottore gli fa "e perché non lo interna?" E poi lui risponde " e così a me le uova chi me le fa?" Beh, credo corrisponda ai rapporti uomo-donna, e cioè che sono assolutamente irrazionali, pazzi e assurdi. Ma credo che continuino, e che la maggior parte di noi, ha bisogno di uova. "Io e Annie" - Woody Allen

Le parole sono irrazionali e assurde. Devono stare nei libri, nelle poesie, nei blog. Nelle nostre strade fanno solo caos, ci distolgono dal "sole a tal punto", dal vento che scompiglia i capelli sussurrando all'orecchio, dalle nuvole che diventano draghi, dalle minestre dei contadini delle sere d'inverno, dal ciocco di legno che racconta favole mentre brucia nella stufa. Non servono parole. Serve essere gallina, o uovo. IMHO.
PuntoG

mercoledì 30 maggio 2012

Parafrasando Shéhérazade #2

”Raccontami una storia,” ti dico.
“Che storia vuoi?”
“Raccontami una storia che non hai mai raccontato a nessuno.”

Si sedette sul tappeto bianco rannichiata accanto alla poltrona. Sotto di lei, un cerchio unito da una linea diagonale, segnava la vittoria di un tris. C'era una musica, delle candele accese, odore di miele di montagna e cannella.
”Raccontami una storia,” disse.
“Che storia vuoi?”
“Raccontami una storia che non hai mai raccontato a nessuno.”
Chiuse gli occhi e le fiammelle disegnarono figure strane attraversando il velo delle palpebre.

C'è un albero di limoni in un orto, accanto al banano con le foglie cadenti. D'estate è frescura sotto la sua chioma fitta e i frutti sono grossi come cedri. D'estate c'è rumore sotto le fronde, non solo di grilli. Le bambine svolazzano i fiori dei vestiti e giocano a far le fate. Basta un cono di carta a creare incantesimi. La merenda è un limone tagliato a fette da qualcuno dei grandi. Le dita sprofondano nel barattolo del sale. Smorfie ridenti fanno eco all'affondo dei denti nella polpa, si mischia al sale e all'odore di salsedine che arriva dal mare. Il vespro spegne le voci. L'orto non ha lampade e si torna a casa. Il passato odora di zagara.


Aprì gli occhi e spense le candele.
Qualcuno pianse.

PuntoG

giovedì 24 maggio 2012

Parafrasando Shéhérazade #1

”Raccontami una storia,” ti dico.
“Che storia vuoi?”
“Raccontami una storia che non hai mai raccontato a nessuno.”

Si sedette sul tappeto bianco rannichiata accanto alla poltrona. Sotto di lei, un cerchio unito da una linea diagonale, segnava la vittoria di un tris. C'era una musica, delle candele accese, odore di miele di montagna e cannella.
”Raccontami una storia,” disse.
“Che storia vuoi?”
“Raccontami una storia che non hai mai raccontato a nessuno.”
Chiuse gli occhi e le fiammelle disegnarono figure strane attraversando il velo delle palpebre.

Foto scattata e di proprietà di PuntoG

Dentro il cassetto le perle nere cianciavano rumorose, ridendo con un cinguettio. Si spingevano, anche. Qualcuna, nel salto, provava a fare un triplo salto mortale. Allora tutte tacevano e trattenevano il fiato, fino al tonfo dell'atterraggio che le scompigliava tutte.
"Ancora, ancora!!!"
Tutte, proprio tutte, roteando con una piroetta, si girarono verso la voce.
Ci fu silenzio.
La perla si sentì osservata e, invece di arrossire, sbiancò.
Da allora, nel cassetto, le perle nere stanno in cinque  file ordinate. Al centro una perla bianca.
Al bordo dell'ultima fila, un filo rosso. Come nella vita di ogni Uomo.

Aprì gli occhi e spense le candele.
Qualcuno pianse.

PuntoG

mercoledì 23 maggio 2012

Donne du du du

Le donne non devono spiegare.....devono solo brillare.....

(magari sotto la pioggia, come in questo posto qui. Perchè loro - alcune, almeno - sanno avventurarsi a camminare sotto i temporali. E non aprono l'ombrello.)
PuntoG

domenica 20 maggio 2012

Raccontami una storia che non hai mai raccontato a nessuno


Ti toglievi la fascia dalla vita, ti strappavi i sandali, gettavi in un angolo l’ampia gonna, era di cotone, mi sembra, e scioglievi il nodo che ti stringeva i capelli in una coda. Avevi la pelle d’oca e ridevi. Eravamo talmente vicini che non potevamo vederci, assorti entrambi in quel rito urgente, avvolti nel calore e nell’odore che emanavamo insieme. Mi aprivo il passo per le tue vie, le mie mani sulla tua vita protesa e le tue impazienti. Sfuggivi, mi percorrevi, mi scalavi, mi avvolgevi con le tue gambe invincibili, mi dicevi mille volte vieni con le labbra sulle mie. Nell’attimo estremo avevamo un bagliore di completa solitudine, ciascuno perduto nel proprio abisso rovente, ma subito risorgevamo al di là del fuoco per scoprirci abbracciati nel disordine dei guanciali, sotto la zanzariera bianca. Ti scostavo i capelli per guardarti negli occhi. Talvolta ti sedevi accanto a me con le gambe raccolte e il tuo scialle di seta su una spalla, nel silenzio della notte che iniziava appena. Così ti ricordo, in quiete.
Tu pensi per parole, per te il linguaggio è un filo inesauribile che tessi come se la vita si facesse narrandola. Io penso per immagini congelate in una foto. Ma non impressa su una lastra, piuttosto come disegnata a penna, è un ricordo minuzioso e perfetto, dai volumi morbidi e dai colori caldi, rinascimentale, come un’intenzione colta su una carta porosa o su una tela. E’ un momento profetico, è tutta la nostra esistenza, tutto il vissuto e il da vivere, tutti i tempi simultanei, senza inizio nè fine. Da una certa distanza guardo quel disegno, in cui ci sono anch’io. Sono spettatore e protagonista. Sono nella penombra, velato dalla foschia di una tendaggio trasparente.
[...] Sono lì con te e anche qui, solo, in un altro tempo della coscienza. Nel quadro la coppia riposa dopo aver fatto l’amore, la pelle di entrambi luccica, umida. L’uomo ha gli occhi chiusi, una mano sul proprio petto e l’altra sulla coscia di lei, in un’intima complicità. Per me questa visione è ricorrente e immutabile, nulla cambia, è sempre lo stesso sorriso placido dell’uomo, lo stesso languore della donna, le stesse pieghe delle lenzuola e gli stessi angoli bui della stanza, sempre la luce della lampada sfiora i seni e gli zigomi di lei con la stessa angolatura, e sempre lo scialle di seta e i capelli scuri cadono con identica delicatezza.
Ogni volta che penso a te ti vedo così, ci vedo così, fissati per sempre su quella tela, invulnerabili alla corrosione della cattiva memoria. Posso divagarmi a lungo su quella scena, fino a sentire che entro nello spazio del quadro e non sono più colui che osserva, ma l’uomo che giace accanto a quella donna. Allora si spezza la simmetrica quiete del dipinto e sento le nostre voci vicinissime.

”Raccontami una storia,” ti dico.
“Che storia vuoi?”
“Raccontami una storia che non hai mai raccontato a nessuno.”

PuntoG

sabato 19 maggio 2012

on - off

Spegnere e accendere. Servono interruttori per andare dove il caso ti vorrebbe portare. Proprio quello sfrontatamente e irriverentemente sbandierato durante le riunioni con le amiche. Quello per il quale ti guardono stupite perchè sanno, loro, che non ti appartiene. Sparare cazzate si addice alla rabbia, all'impotenza, alla resa. Come una rivincita o meglio ancora una sfida alla vita. Come a dire che sei tu che vinci, o almeno non perdi. Poi ti ricordi che per te la vita è una piscina di creme brulee sormontata da una sfoglia croccante di zucchero caramellato. Per tuffarcisi dentro dev'essere croccante il giusto.
Oggi ho lo smalto blu. S'intona coi jeans. E con la mia voglia di cielo e di mare.

PuntoG

venerdì 18 maggio 2012

Si dice che.....

Si dice che ogni persona è un’isola, e non è vero, ogni persona è un silenzio, questo sì, un silenzio, ciascuna con il proprio silenzio, ciascuna con il silenzio che è.
José Saramago - La caverna

C'è un silenzio dentro ognuno di noi. Talvolta rumoroso. Credo si chiami dolore e faccia sbiadire i colori. Porta una scritta: fragile, maneggiare con cura.

PuntoG

mercoledì 16 maggio 2012

Ali di gatto

Sull'orlo del baratro ha capito la cosa più importante:
" Ah si? E che cosa ha capito?"
"Che vola solo chi osa farlo".

L. Sepulveda - "Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare"


PuntoG

martedì 15 maggio 2012

Alba

L’alba
ha una sua misteriosa grandezza
che si compone d’un residuo di sogno
e d’un principio di pensiero.
Victor Hugo

PuntoG

lunedì 14 maggio 2012

Dove si nasconde l'infinito, somewhere, eccetera eccetera







Foto di prorietà di PuntoG ©

Tu vivi sempre nei tuoi atti.
Con la punta delle dita
sfiori il mondo, gli strappi
aurore, trionfi, colori,
allegrie: è la tua musica.
La vita è ciò che tu suoni.

Dai tuoi occhi solamente
emana la luce che guida
i tuoi passi. Cammini
fra ciò che vedi. Soltanto.

E se un dubbio ti fa cenno
a diecimila chilometri,
abbandoni tutto, ti lanci
su prore, su ali,
sei subito lì; con i baci,
coi denti lo laceri:
non è più dubbio.
Tu mai puoi dubitare.

Perché tu hai capovolto
i misteri. E i tuoi enigmi,
ciò che mai potrai capire,
sono le cose più chiare:
la sabbia dove ti stendi,
il battito del tuo orologio
e il tenero corpo rosato
che nel tuo specchio ritrovi
ogni giorno al risveglio,
ed è il tuo. I prodigi
che sono già decifrati.

E mai ti sei sbagliata,
solo una volta, una notte
che t’invaghisti di un’ombra
- l’unica che ti è piaciuta -
Un’ombra pareva.
E volesti abbracciarla.
Ed ero io.

Pedro Salinas - La voce a te dovuta

...ed è in certi sguardi  che si nasconde l'infinito...(ed anche in questo posto qui)

PuntoG

domenica 13 maggio 2012

Alice un paese di meraviglie #5

"Mi sto sciogliendo dentro la bolla" disse Alice.
"Non è il caldo", pensò il fante di spade.
Il bianconiglio arrivò di corsa, come sempre.
Alice era svaporata.
Il Brucaliffo mosillabava Zimà davanti al narghilè.

PuntoG

giovedì 10 maggio 2012

Dove il cielo è più sereno (?)


Foto scattata e di prorietà di PuntoG
" Ma l'esclusione che mi sono imposto dagli scopi e dai movimenti della vita; la rottura che ho cercato del mio contatto con le cose mi hanno portato precisamente verso ciò che cercavo di evitare. Io non volevo sentire la vita nè toccare le cose, sapendo con l' esperienza del mio temperamento al contagio del mondo che la sensazione della vita era sempre dolorosa per me. Ma evitando quel contatto mi sono isolato, e nell'isolarmi ho esacerbato la mia sensibilità già eccessiva. Se fosse possibile interrompere completamente il contatto con le cose, ciò gioverebbe alla mia sensibilità. Ma quell'isolamento totale non può avvenire. Per quanto faccia poco, respiro, per quanto poco agisca, mi muovo. E cosí, riuscendo a esacerbare la mia sensibilità attraverso l'isolamento, sono riuscito a fare in modo che i più piccoli fatti, che prima non avrebbero avuto importanza per me, mi ferissero come catastrofi. Ho sbagliato il metodo di fuga. Sono fuggito, attraverso uno scomodo stratagemma, verso lo stesso luogo dov' ero, con la fatica del viaggio che si è aggiunta al disgusto di vivere in quel luogo." F. Pessoa


PuntoG

martedì 8 maggio 2012

L'ora di mezzo

"Il tramonto è il punto preciso dove il tempo ha il suo giro di boa. È il cambio di guardia tra il giorno e la notte. [eppure] Non un libro sui tramonti. Anche quando ritorni da un viaggio o da una vacanza speciale, tutti a chiederti del cibo, della gente, del servizio o del mare. Ma mai nessuno che ti chieda: "e i tramonti, come erano i tramonti?" e lo sai perché? Perché a quell'ora la gente si fa la doccia. Nel momento più magico del giorno tu sei lì chiuso tra i tuoi pensieri e lo shampoo, tra l'acqua che scorre e un bagno doccia. Fuori, i colori si fondono in un magma luminoso che incontra le anime e innalza i sentimenti. Dentro, gli uomini si dimenticano della loro vera natura. Fuori, al tramonto, è il momento ideale per meditare, leggere, scrivere una lettera d'amore, ascoltare l'intermezzo della Cavalleria Rusticana o L'Ouverture del Tannhauser, rovinarsi con i ricordi, calmare la mente, sintonizzarsi con l'anima. No, non solo la nostra, ma quella del mondo."
Lorenzo Marini, Note 

La vita è fatta "solo" di piccole cose, piccoli gesti, piccole attenzioni. Non sono gli eventi eclatanti che possono renderle la bellezza che ha. Bisognerebbe ricordarsi di ricordarselo. IMHO.

PuntoG

domenica 6 maggio 2012

day by day

"Perché nessuno possa dimenticare di quanto sarebbe bello se, per ogni mare che ci aspetta, ci fosse un fiume, per noi. E qualcuno - un padre, un amore, qualcuno - capace di prenderci per mano e di trovare quel fiume - immaginarlo, inventarlo - e sulla sua corrente posarci, con la leggerezza di una sola parola, addio.
Questo, davvero, sarebbe meraviglioso. Sarebbe dolce, la vita, qualunque vita. E le cose non farebbero male, ma si avvicinerebbero portate dalla corrente, Si potrebbe prima sfiorarle e poi toccarle e solo alla fine farsi toccare. Farsi ferire, anche. Morirne. Non importa. Ma tutto sarebbe, finalmente umano. Basterebbe la fantasia di qualcuno - un padre, un amore, qualcuno. Lui saprebbe inventarla una strada, qui, in mezzo a questo silenzio, in questa terra che non vuole parlare.
Strada clemente, e bella. Una strada da qui al mare."

 
La metafora (dal greco μεταφορά, da metaphérō, «io trasporto») è un tropo, ovvero una figura retorica che implica un trasferimento di significato. Si ha quando, al termine che normalmente occuperebbe il posto nella frase, se ne sostituisce un altro la cui "essenza" o funzione va a sovrapporsi a quella del termine originario creando, così, immagini di forte carica espressiva. In genere si basa sulla esistenza di un rapporto di somiglianza tra il termine di partenza e il termine metaforico, ma il potere evocativo e comunicativo della metafora è tanto maggiore quanto più i termini di cui è composta sono lontani nel campo semantico. Nella linguistica cognitiva la metafora è definita come la comprensione di un dominio concettuale nei termini di un altro dominio concettuale.
(Fonte wikipedia)

PuntoG

venerdì 4 maggio 2012

Cercando puntini di luce#1

Un, dos, tres, cuatro
¡Tierra, Cielo!
Cinco, seis
¡Paraíso, Infierno!
Siete, ocho, nueve, diez
Hay que saber mover los pies


"Si deve sapere come muovere i piedi" nel gioco del mondo, per andare dalla parte giusta.
E ascoltare questa cosa qui.
"Yo te siento temblar contra mí como una luna en el agua" trovo sia una chiusa perfetta.

PuntoG




mercoledì 2 maggio 2012

“siamo qui adesso”
“siamo qui”
“io ci sono,  tu ci sei”
“si si, presente”

       dove siamo adesso?
chissà
di sicuro un posto divertente
energia buona da usare
sicurissimo
per prendere rincorse
saltare ostacoli
e aprire canali
tirare fuori
tirare dentro
un bel momento insomma
di una intensità inusitata
inusitata mi piace
mezz'ora?
mezz'ora

click
click

(ndr la mezz'ora cominciava approssivamente con questa musica qui)

PuntoG