Era il tempo delle tue colazioni con Nutella. Mangiavo altro io, anche se non ricordo cosa. Di me a quel tempo, ricordo te. E niente altro. Erano le tue risate in differita a riempire l'aria. Si, ridevi così, un passo dopo la battuta, dopo esserti lisciato la barba e messo dei puntini sospensivi, come quando si sorseggia un buon vino e bisogna prendersi il giusto tempo per lasciare che i sentori si diffondano sulle papille. Ho sempre amato quel tuo modo di ridere quasi ragionato, di uno che non ride a caso per qualunque cosa, anche se non ne vale la pena. Ho amato molte cose di te. Il pudore che hanno solo i bambini è un'altra cosa che mi manca, nonostante scandagli spesso l'animo umano che mi circonda, non riesco a trovarlo, non più, non in qualcuno. Ho amato anche la tua paura travestita da integerrima dirittura morale. Eri l'eroe, non potevo che metterci una morbida coperta attorno. Penso e ripenso, a colori. Nulla è sbiadito. La sciarpa è nell'armadio insieme a tante altre cose che hanno scritto una pagina di storia. Chiudo gli occhi e m'incanto ancora, senza ruggine.
Il tempo aiuta chi vive la vita.
A B. che mi ha fatto ripensare a mille cose.
PuntoG
A te, G,
RispondiEliminaChe mi fai ripensare a mille altre cose ancora.
È buona cosa ricordare il bello. Ciao Pim
EliminaIl tempo aiuta chi vive la vita...oh si....
RispondiEliminaLo spero Peishilla. Un abbraccio
Eliminahai una scrittura piacevole, puntuale e delicata (ho letto un po' di cose), ma una frase così sintetica e lampante, così piena di significato nella sua candida enunciazione (Di me a quel tempo, ricordo te) l'ho incontrata raramente.
RispondiEliminaun inchino,
massimolegnani
Grazie Massimo/Carlo per essere passato da qui ed aver letto. La frase è un pezzo di cuore...
EliminaA presto