sabato 30 aprile 2011

Baciami, baciami, baciami.

Sabato mattina e aver voglia di braccia di Morfeo ancora, mentre i piedi s'infilano dentro le ciabatte e disperatamente cercano la strada verso la cucina.
Sabato mattina e l'uccellino del bollitore fischia e finalmente caffè caldo in tazza grande, come sempre. Fuori autunno, dentro occhi pesti perchè non si ha più 20 anni e far l'alba davanti ad un bicchiere di Porto non stira di certo le rughe.
Sabato mattina e sentirsi Pollicino che sbriciola pane della mente per farne traccia. Perchè "scrivere è come baciare, solo senza labbra. Scrivere è baciare con la mente" (D. Glattauer), e non è una citazione e basta.
Musica sempre, come il caffè in tazza grande. I Modà in qualche modo cantano i miei pensieri e a proposito di stradine di parole "per lo meno posso scriverti e semmai ti arriverà ciò che ho scritto almeno leggimi".
Sabato mattina e sorrido mentre riempio la scatola con su scritto "per le attese".

PuntoG

giovedì 28 aprile 2011

Di lune gelate

Io non lo so se te lo ricordi ancora il mare con la sua schiuma bianca e il suo rumore. Di giorno e di notte, e non importa se vuoi dormire.
Io non lo so a cosa pensi, e se pensi, quando la legna ha smesso di ardere dentro il ventre duro della pietra e la casa smette di respirare.
Sento odore di terra bagnata mentre la luna illumina le vette ancora innevate. E non lo so se è la pioggia o sono solo i tuoi pensieri. Chiudo la finestra, qui si gela. Per i pensieri, forse. E mentre attraverso il tappeto a piedi nudi, passo una mano tra i capelli per scrollare i pensieri. Ci sono notti che attendono l'alba per dimenticare i sogni e giornate che hanno una gamba di legno.

PuntoG

venerdì 15 aprile 2011

Di orologi e pioggia

Già piove questa mattina. E la terza sveglia si è fatta sbatacchiare le orecchie da una specie di martelletto metallico che quando ci sbatte sopra le ciabatte si infilano al volo nei piedi, e non viceversa.
Piove, l'ho detto prima. Fuori per le strade bagnate, dentro per gli orologi sparsi ovunque e di qualunque foggia e colore. Vorrà significare qualcosa doversi guardare sempre alle spalle perchè ovunque c'è una lancetta che ti punta minacciosa? Alle volte forse, stamattina certamente. Stamattina serviva il cappotto e lasciare sparso sul tappeto il vestito colorato delle giornate calde. Pioggia e 39°. Il mondo dentro e quello fuori non sono mai in sintonia, un pò come il volere e ciò che è. Anche "Flying angel in the sky" sembra stonata in questa piazza stipata di auto che uno si chiede come smontare la propria per infilarla dentro la borsa e portarsela al lavoro insieme alle penne colorate. Un occhio arancione che ti fa l'occhiolino sembra una magia e anche l'omino che scende, si avvicina con un sorriso da sole delle Maldive e ti regala lo scontrino del parcheggio che "tanto io sto andando via".

PuntoG

Unicorno

"Ci sono uomini che in alcuni momenti non sono più se stessi e la loro circostanza, c’è un’ora in cui si desidera esser se stessi e l’inatteso, se stessi e il momento in cui la porta che normalmente dà sull’androne si socchiude lentamente per lasciarci intravedere il prato in cui nitrisce l’unicorno" (Ortega Y Gasset)


Metafora del riempire l'ignoto attraverso lo slancio dell'immaginazione. Che è ben meglio del non saper vedere.


PuntoG

mercoledì 13 aprile 2011

Arneis, 13°

Roero Arneis dentro il bicchiere e 13° dentro alla testa.

Forse c’è un’epidemia. No, niente influeza, non con 13°. Manca l’aria però, e crampi allo stomaco. E nel camminare è come se i piedi sprofondassero dentro le sabbie mobili.

13° in testa e il bicchiere ormai vuoto.....BISOGNO, BISOGNO, BISOGNO!!!

Whath time is it around the world right now?
The right time is now, I hope :)

PuntoG

mercoledì 6 aprile 2011

Di persone buone come il cioccolato

L'idea di estate è essere seduti al tavolino di un bar a mangiare una golosa coppa di gelato. Nel dehor ovviamente, che vale anche (l'ovviamente) per il sole che riscalda. C'è estate anche nel brio delle risate e nelle cucchiaiate grondanti di goloso cioccolato. Il cucchiaino rimane sospeso nell'aria per una frazione di tempo più del necessario. E gli sguardi s'incrociano in quel modo così speciale che nessuna parola può. L'aria diventa lieve, nonostante le parole sanno di un passato sofferto. Nascono due sorrisi che precedono un "lo sapevi", "lo sapevo".
Condivisione esplicita. Il raccontarsi rende tutto più speciale.