mercoledì 1 giugno 2016

L'infelicità è single

L'ho rivisto ieri.
Con la giacca extra large che gli ballonzolava addosso sembrava il servo muto della camera da letto.
Presentazione ufficiale di Sofia.
Stava in braccio a questo vecchio papà invecchiato, tenuta d'occhio dal broncio della madre. Che pena.
Come dice la mia amica Mallarmeana (che tra l'altro dovete proprio andare a leggere, la trovate qui) forse bisogna vivere "senza bisogno di essere necessariamente felici o infelici.".
In fondo è vero.
Vivere godendo o soffrendo, a seconda i casi, a secondo del momento.
Bontà loro, manifestano palesemento il vestito dell'infelicità che li avvolge, mentre Sofiai dispensa sorrisi a piene gengive.
Credo che l'infelicità sia una di quelle cose da non condividere.
L'infelicità è single. E' un divano buono per tutte le ore della giornata e per tutti i giorni della settimana. Sono i piatti da lavare dentro l'acquaio, gli avanzi ammuffiti dentro il frigo.
Tuffarsi a condividere la vita può concedere al massimo un "vuoto d'allegriga", come diceva S.
Ho gli occhi spigolosi.
Odiatemi o amatemi.
A scelta.
Ballo da sola, non importa.

PuntoG