martedì 12 giugno 2012

Splitscreen


La genialità sta nelle cose semplici. Anche nella vita. IMHO ;)

John Maeda illustra le dieci leggi fondamentali del concetto semplicità, dalla più semplice "Riduci" alla più complessa "Semplicità significa sottrarre l'ovvio e aggiungere il significativo". Di sicuro, ci vuole una certa abilità a semplificare senza perdere niente di essenziale.

PuntoG

lunedì 11 giugno 2012

Buona settimana Mondo

"L'importante non è quello che trovi alla fine di una corsa... L'importante è quello che provi mentre corri..."

Che come citazione del lunedì mattina, mi piace davvero molto. (Forse ;) anche più della colazione al bar col cappuccino schiumato il giusto e la brioche tiepida. Intanto, da una manciata di ore è cominciata una nuova settimana. Ci vuole un buongiorno speciale, perchè ognuno di noi - a suo modo - affronta la sua piccola personale battaglia, la sua piccola corsa. Non ci è data nessuna garanzia, nessuna certezza tranne l'emozione del durante, quella davvero nessuno può negarcela. E davvero non è poco. Stamattina inspiro e corro, con la mia fossetta incastonata sulla guancia sinistra, i capelli spettinati e le ciglia che fanno flip flap. Corro e mi emoziono, tutto qui!!!
Questo è proprio un bel mix per un "Good morning,  Wonderful World".

Buona settimana Mondo!!! :)

PuntoG

P.S. chi sa cosa commenterebbe Haruki Murakami a proposito del correre!!!???

venerdì 8 giugno 2012

Parafrasando Shéhérazade - L'op(posto) #2

”Raccontami una storia,” ti dico.
“Che storia vuoi?”
“Raccontami una storia che non hai mai raccontato a nessuno.”


Si sedette sul tappeto bianco rannichiata accanto alla poltrona. Sotto di lei, un cerchio unito da una linea diagonale, segnava la vittoria di un tris. C'era musica, candele accese, odore di mele e cannella.
”Raccontami una storia,” disse.
“Che storia vuoi?”
“Raccontami una storia che non hai mai raccontato a nessuno.”
Chiuse gli occhi e le candele disegnarono figure strane attraversando il velo delle palpebre.


Si voltò verso di me. Per istinto volevo girarmi dalla sua parte, ma una forza imprevista mi girò testa e collo dalla parte opposta. Partì la parlantina che mi era rimasta difficile mentre la guardavo. Era così brutta vicina, le labbra serrate. Mi raggelano quelle di una donna, vestite quando si accostano a baciare, si vestono di tutto, dalle parole, in su.
“Apri questi maledetti occhi di pesce"
“Posso. Se tu vedessi quello che vedo io,  li potresti aprire”
“Da dove ti spuntano questi insulti, piccolo giovanotto?”
“Che insulti? Dico quello che vedo"
“Ora continua". Allontanò le dita da sopra gli occhi e poi con quelle dita si allontanò dai lati del naso, passando per la bocca, fino al mento. E non mi posò le labbra sulla bocca serrata dall'ovvietà.
“Ovvietà" dissi quando si staccò, facendolo velocemente.
“Questo non era tuo. Non te lo chiedo mai, ti piace l’odio?”
“Be’ no, se è questo, no". Pensai che non avrei capito nessun libro da quel momento in poi
. *

Aprì gli occhi e spense le candele.
Sorrise.

PuntoG

*(molto) Liberamente tratto da "I pesci non chiudono gli occhi" - Erri De Luca.
Sperando che non me ne voglia troppo, da lassù.

giovedì 7 giugno 2012

Parafrasando Shéhérazade - L'op(posto) #1

”Raccontami una storia,” ti dico.
“Che storia vuoi?”
“Raccontami una storia che non hai mai raccontato a nessuno.”


Si sedette sul tappeto bianco rannichiata accanto alla poltrona. Sotto di lei, un cerchio unito da una linea diagonale, segnava la vittoria di un tris. C'era musica, candele accese, odore di mele e cannella.
”Raccontami una storia,” disse.
“Che storia vuoi?”
“Raccontami una storia che non hai mai raccontato a nessuno.”
Chiuse gli occhi e le candele disegnarono figure strane attraversando il velo delle palpebre.


Com'è che un amore comincia? "Comincia quando c'è n'è di più, quando c'è n'è il giusto, quando in realtà c'è sempre stato. Un amore comincia perché qualcosa lo alimenta: allora bisogna usarlo, forse, l'amore. Ma comincia pure quando non lo si alimenta e: tutto cambia dopo il primo giorno. Così perfetto che pare vero. E allora forse almeno un po' bisognerebbe non usarlo, l'amore. E se poi comincia perché mentre non lo usi vola per aria e si unisce? Quello può capitare. Così come che lo lanci in aria, sul serio, e quello però ti torna più indietro: può capitare. O magari comincia perché te lo scordi da qualche parte, perché lo vuoi tenere sempre chiuso in tasca per perderlo, ma così rinasce: sboccia. Comincia perché andavi lentamente, comincia perché vai avanti, comincia perché vuole cominciare, perché deve cominciare. Comincia perché è cosa più possibile da dimenticare, quando un amore comincia, che potrebbe non finire. *


Aprì gli occhi e spense le candele.
Sorrise.

PuntoG

*(molto) Liberamente tratto da "Le luci nelle case degli altri" - Chiara Gamberale

«Come tutte le persone malamente toccate dalla vita, anch'io pensavo che più cose sai meno soffri, hai la situazione sotto controllo. Poi ho capito che non hai bisogno di far sapere tutto a tutti, e viceversa, per amare ed essere amata: le persone che veramente tengono a noi sono quelle che ci capiscono, e che noi capiamo, nel profondo. Inutile fare i ragionieri dell'esistenza degli altri: perdi la vita, se la analizzi troppo. È una frase terapeutica, per me, ed è il punto al quale sono arrivata nel mio rapporto con le persone, che mi diverte e mi atterrisce. Per questo tengo tanto a questo libro: è il più autobiografico».

Da un'intervista alla Gamberale a proposito del libro.

mercoledì 6 giugno 2012

Di Vento

Io amo la semplicità che si accompagna con l'umiltà.
Mi piace la gente che sa ascoltare il vento sulla pelle,
sentire gli odori, catturarne l'anima.
Perchè li c'è verità, li c'è dolcezza,
li c'è sensibilità, li c'è ancora amore.


A. Merini




PuntoG :)

venerdì 1 giugno 2012

Istruzioni per, avrebbe scritto Cortàzar

...bisognerebbe fargli una carezza e mettergli in mano un quadrato di carta bianca, una specie di origami - un unicorno direbbe Deckard, un flauto direbbe Rachael - facendogli ascoltare questo sassofono qui. Nella parte più interna, scritto con la stilografica, magari una Montblanch, un nome. La trama di cellulosa andrebbe conservata al buio, dentro un barattolo a chiusura ermetica. Per mantenere intatta la fragranza e impedire all'ossigeno di svaporare l'inchiostro.
Riaprirlo tra vent'anni, direbbe Lucio.

PuntoG