Alluderti, eluderti,
come afferrare quest’ombra della tua vita che nella mia
memoria passa
questa notte in cui fischiano sul fiume barche o nuvole.
Non che mi manchi volontà di “a parte”;
rimescolo il tè, attacco un bottone, guardo dalla finestra
gli ultimi passeri che si addormentano nei castagni.
Perché desiderarti se domani andrò a comprarmi datteri
in una strada coi muri come spalle?
Non so se ti amo, se ti cresco o ti sciolgo
in tante acque di memoria.
Alluderti è star da solo profondamente con me stesso,
eluderti è la festa della piazza, le stesse farinate
che raffigurano la vita con le sue quattro stagioni.
E’ facile applaudire la nuova commedia;
solamente che tu in ogni cucchiaino ti affacci,
solamente che tu mi duoli la testa,
solamente che tu mi stringi la cintura fino all’ultimo buco,
solamente amore mio.
Julio Cortazar - Cura per gli spaventi
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