sabato 24 luglio 2010

In your shoes

Infilare gli occhi dentro scarponi che hanno calpestato marmi bianchi e scalini di cristallo. Perderli dentro un buio fatto di sudore e memoria di righe colorate. Infilare i piedi dentro scarponi scomodi, potendo. E camminare dentro un involucro apparentemente insignificante per un giorno intero attraverso ogni via della città, fino a sentire le dita indolenzita, fino a non sentirle più. E guardare l'alba arrivare e poi il tramonto. Essere "in your shoes" aiuta le calliste e nient'altro. Bartezzaghi ha sempre definizioni introvabili e caselle bianche. Le scarpe col tacco si adattano molto meglio a unghie laccate e vestiti che lasciano la schiena nuda. La notte ha sempre il suo antidoto e un'insegna al neon che illumina con la scritta "in my shoes".

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