Era buio alla finestra, luna e sole avevano le luci spente. L'uomo viola si affaccia per cercare le sue montagne e aria, perchè dentro non si respira più. Le braccia diventano di pongo, lunghe a dismisura cercando di afferrare e inseguendo nella caduta le biglie di vetro. Rotolano dentro l'aria le biglie colorate, mentre le mani annaspano, le braccia diventano strada e s'inventano traiettorie che non portano a niente. Si sciolgono, le biglie, in lacrime d'inchiostro nero.
La ragazza viola sognava personaggi per la commedia mentre lanciava monete su un tavolo di legno spesso, che roteando disegnavano strane figure. Scriveva la sceneggiatura di notte, mentre l'uomo viola sistemava in uno scrigno le sue perle nere. E poi di giorno cancellava i segni a matita che diventavano memoria.
Servono gocce d'inchiostro e sceneggiature a matita per costruire uno specchio e rimanere sul trapezio.
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