lunedì 24 ottobre 2011

Arimo

Rotolare, srotolare, aggrovigliare. Punti blu spariscono nella notte. Le luci del muro spengono le stelle, solo una resiste, come sempre, come maledettamente sempre. Le parole non bastano mai, non bastano sempre. Sembrano poche, sembrano troppo. Il muro non è abbastanza alto, basta un hoop e sei dentro. Dentro a cosa, però? Fuori è il noto, dentro è il castello in cui uno non è mai stato. Prendere la mano, contare fino a dieci e gridare "arimo". Il fuori è l'illusione, dentro è la speranza. Basta una canzone per volare dentro una vita che è sparita in una bolla di sapone esplosa dentro un cielo pieno di sole. Basta una canzone per dimenticare la speranza di una vita a colori e finire dentro un fumetto in bianco e nero stampato su carta riciclata. Un alito di vento sbatte i panni stesi e l'odore di mandorle dolci diventa l'illusione di tuffarsi dentro la piscina senz'acqua. I misunderstang fanno capolino dalla tazza con la pecora nera piena di caffè ormai freddo. Servono chili di pile per riscaldare un sogno pieno di stalagmiti che rischiano di schiantarsi addosso come coltelli affilati dentro panetti di burro giallo. C'è un posto in cui arrotolarsi e srotolarsi. Sbattere le ciglia e respiare piano, come dentro una risata che sa di pane cotto al forno a legna.

PuntoG

4 commenti:

  1. non è che ci siano commenti da fare, ecco. semplicemente che mi è piaciuta questa tua 'canzone' stamattina, semplicemente... buon lunedì.

    Prish

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  2. Non è da poco cominciare la settimana con la tua briosa semplicità :)

    Buona settima

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  3. Ho letto il post tenendo come sottofondo Armstrong e credo di aver colto l'atmosfera in cui si muovono le tue parole. Funziona anche il mercoledì mattina.

    Pim

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  4. Hai fatto bene Pim. Louis ha una magia speciale, e funziona (quasi) sempre. Vah....lo accendo :)

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