domenica 4 marzo 2012

Il mio grande amico Vale

Venerdì mi è arrivato il nuovo libro del Vale, direttamente dalla casa editrice. Ero in trepida attesa. Tenerlo tra le mani mi ha commosso. Molte pagine le conosco già perchè me le ha lette prima della stampa. Così ora, tra i fogli, c'è la sua voce. E il racconto ha l'intonazione che lui vorrebbe dargli. "Bisogna leggere ad alta voce", sostiene. Con Vale siamo diventati amici la prima volta che ci siamo parlati tra il fumo delle sigarette. Eravamo in via Roma, ma lui si ricorda anche com'ero vestita. Mi ha telefonato venerdì pomeriggio, a qualche ora dall'arrivo del libro. E aveva, anche, letto "il post" sul blog. Ci sentiamo poco, ma le telefonate arrivano quando c'è bisogno. Forse abbiamo, anche, una comunicazione extrasensoriale. Si, dev'essere proprio così. Io sono "Sibilla", così mi chiama. Per vaticini passati che lui non ha colto. Ma era giusto così. E' giusta la strada che sta percorrendo. Forse non è la più semplice, ma nella mia sfera di cristallo da Sibilla, leggo che è quella di cui aveva bisogno. Perchè c'erano pezzi da lasciare e altri da recuperare. E così è stato. Di Vale mi piace il suo coraggio di vivere la vita, di non sedersi all'ombra di "se" o "ma". "Perchè noi" dice "siamo cresciuti a pane e sole. E questo fa la differenza". So che ha ragione e mi rattristo. Vale, come me, alle volte si rabbuia e si chiude in casa a pensare, poi, però, si tuffa dentro alla vita. Preferisce sbagliare e fare piuttosto che non fare. Segue le emozioni, le cose belle e interessanti che la vita gli offre, fa. "Chi è cresciuto a pane e nebbia è diverso da noi. Non è capace di certi slanci, di certi tuffi dal trampolino a occhi chiusi." Così rimprovera e stronca le mie speranze. Dice che in mezzo alla nebbia sono sprecata e che ci sarà sempre una parte di me che nessuno sarà capace di cogliere. Ma noi due siamo felici in qualunque posto. Di quella felicità vera che è qualcosa di acquisito e conquistato nelle grandi guerre. A prescindere dal posto, dalle persone, dagli eventi. Una promessa e un giuramento: Mai diventerò come l'omino alto e magro e con le sopracciglia capellute. Mai smetterò di sentire emozioni e mai smetterò di inseguirle. Mai avrò paura di sentire dolore. E mai smetterò di sentire dolore.

PuntoG

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