martedì 24 luglio 2012

Parafrasando Shéhérazade #3



”Raccontami una storia,” ti dico.
“Che storia vuoi?”
“Raccontami una storia che non hai mai raccontato a nessuno.”

 
Si sedette sul tappeto bianco rannichiata accanto alla poltrona. Sotto di lei, un cerchio unito da una linea diagonale, segnava la vittoria di un tris. C'era una musica, delle candele accese, odore di miele di montagna e cannella.

”Raccontami una storia,” disse.
“Che storia vuoi?”
“Raccontami una storia che non hai mai raccontato a nessuno.”

Chiuse gli occhi e le fiammelle disegnarono figure strane attraversando il velo delle palpebre.


Ti racconto una notte di stelle a manciate.
"Non m'importa", mi dici.
T'importa dell'aria, degli odori,
della luce che entra nelle mie stanze.
Ti racconto della nuvola
a forma di ciambella appena fritta
ai bordi della giostra,
dell'aria che profuma di pino e di terra,
della parete bianca a cui mi appoggio.
Mi racconti di un cielo senza stelle,
della cassaforte che non c'è più,
della sedia che gira,
di coperte arrotolate,
di un giaciglio che non accoglie
e di una valigia dietro la porta.
La musica si spegne
mentre t'infili
dentro l'azzurroazzurro
del tuo deserto,
e mi racconti dei colori cangianti
ad ogni battito del cuore.
La musica si è spenta
e una voce
è entrata nella notte.
Ho guardato il cielo
e l'ho visto azzurroazzurro.


Aprì gli occhi e spense le candele.
Sorrise.


PuntoG


2 commenti:

  1. Che bello... evoca immagini variopinte e variegate di deserti, luna park, narghilè, zucchero filato...

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