Se chiudo gli occhi e sto un attimo in silenzio e al buio, le sento in bocca le parole, col sapore del ferro arruginito e la salsedine del mare in tempesta.
La nebbia è fitta in questi giorni. Gli alberi sembrano sospesi nel nulla, l'asfalto si srotola da dentro una favola e viene incontro con la sua striscia bianca al centro. E' tutto sospeso e ingabbiato in sottilissime goccioline d'acqua trasparenti: anche le parole e i suoni. Strana coincidenza d'eventi. O magari no. O magari è proprio questa nebbia che rende le persone stagnanti in concetti che inciampano, s'arrestano, rimangono imbrigliati in nebulose gabbie. Un blogger che seguivo, concludeva spesso con la frase "mai smettere di farsi domande". E' un'abitudine stancante e talvolta inutile. Sto diventando pragmatica, sarà l'età che avanza, suppongo. Faccio economia d'energie, alle volte mi sembra uno spreco e lascio perdere. Bevo un sorso d'acqua fresca, sperando di riacquistare il gusto della cioccolata. Fondente, of course!!!
Buon anno a tutti
PuntoG
Bentornata G.. Le conclusioni che trai sono le stesse che mi stanno girando intorno da qualche tempo: domande, sempre domande, quante domande, basta domande. Poi, guardando in mezzo alla nebbia che invade anche le mie strade, la curiosità mi invade e capisco che non riesco a lasciar perdere. Credo sia nella nostra natura, un istinto insopprimibile: farsi domande, senza necessariamente aspettarsi risposte.
RispondiEliminaUn abbraccio.
P.
Farsi domande, non necessariamente una vagonata!!!
RispondiEliminaBen ri-trovato Pim
.G
Bentornata cara .G, e buon anno!
RispondiEliminache questo 2013 sia come ... l'acqua per il cioccolato ;-)
A presto, Prish
Un augurio così....sarebbe bellissimo!!!!
RispondiEliminaGrazie cara Prish, è "come" tornare a casa.
Un abbraccio