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domenica 1 febbraio 2015

Dedicata ad A.

Erano i thè della frivolezza, tutta inventata a colpi di meches sui capelli e orecchini per tutte le stagioni. Costruirla ci faceva sentire leggere e le risate servivano ad accogliere le fette di torta senza l'ombra dei sensi di colpa. Almeno un titolo di libro però arrivava sempre, come il tonfo della zolletta di zucchero nella tazza piena, ed era sempre stupore. Erano gli anni in cui il tempo non solo sembrava essersi fermato, ma addirittura ci regalava qualche anno in più, a ritroso. Sembravamo i ragazzi dei college in quelle case sempre aperte a tutti e a una manciata di passi una dall'altra. Il mondo ci aspettava per essere conquistato, e noi ne avevamo fame. Le vasche del pomeriggio, finivano sempre dentro qualche piatto dai colori forti e dal colesterolo in tripudio.
La forbice cominciò ad aprirsi quella domenica della gita al castello dopo pranzo. Come biglie iniziammo a rocambolare a caso. Infatti all'epocale concerto di Patti Smith, molti di voi non c'erano, e fu meno bello. Quando fu il momento di percorrere il lungo corridoio fino a quella stanza, forse tornammo ad essere ancora tutti insieme un'ultima volta,  anche se non vi vedevo, e i piedi e il fiato s'inciampavano.  L'abbiamo pensato tutti, senza dirlo, che quel vestito era inadatto. Abbiamo sistemato il nodo alla cravatta, lisciato le maniche, scompigliato i ricci. Tieni i posti vicini, non te ne dimenticare.
Non mi mancate perché so di non avervi perso.

Ad A. che, come un folleto, sa sempre rimescolare i ricordi col presente. E anche a tutti gli altri

PuntoG

giovedì 1 settembre 2011

Un sacchetto di connessioni paranoiche

Ho una connessione paranoica col telefono in questi giorni.
Non che io sia particolarmente contenta, ma il mondo pare non possa vivere senza sentirmi, consultarmi, piangere e giorire. Gli umori degli amici spaziano da un lato all'altro della parabola, ma si ritrovano tutti concordi nella posizione di condivisione delle loro emozioni con me. Sbaglio sempre tutto nella vita. Non ho la promozione che ricarica il telefono quando sono gli altri a telefonarmi, ma l'altra, quella che mi premia se sono io a farlo. Ho un amico con un Rav5. Penso di vederlo in questi giorni, credo che l'effetto delle sue ruote sul diabolico oggetto vibrante e squillante (in contemporanea) avrebbe un ottimo effetto, anche sulla mia salute fisico-psichichica. Vado di tisane di valeriana e caffè. Per quietare le ansie ed eccitarmi di gioia (degli amici, sempre). E poi c'è il tipo che mi ha portato a cena al ristorante, con tanto di apertura dello sportello e "come sei bella stasera". Non capisce perchè in questi giorni navigo a (s)vista e continua a chiedermi di me, di lui, di noi e "non capisco perchè non riesci a rilassarti un momentino e il telefono squilla sempre"! Mi squilla la testa mio caro inseguitore romantico. Lo vedo dentro lo specchietto per rifarmi il trucco che i tuoi occhi brillano quando mi guardi e ti sembro così carina col grembiulino a quadri rossi come la tovaglia e l'ago e il filo per attaccare i bottoni delle tue giacche. Hey...pssss.....dormivi? Ah, si, me ne ero accorta. E dimmi caro, cosa stavi sognando???

PuntoG