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giovedì 1 marzo 2012

Del coraggio da inventare #1

Questo è la mia camera della decantazione. Il mio posto dove dare aria a qualunque pensiero prima di trasportalo, eventualmente, nel mondo. E' in realtà la seconda camera. La prima è il cuore. Prima di finire qui i pensieri giacciono in un'angolo all'incrocio tra atri e ventricoli, coi globuli rossi che gli fanno "ciao" con la mano quando li sfiorano passando. Perchè a non dirle, le cose, non sembrano neppure vere, o comunque si può "fare finta" che vere non lo siano.E io ho fatto finta, fino a quando ho potuto.Insomma, tra qualche mese avrò un figlio. No che non lo volevo, no che non mi sento pronta, no che non l'avevo programmato. Se avessi avuto il coraggio forse l'avrei restituito agli angeli, ma il mio coraggio è come la neve di marzo al sole. E allora l'accoglierò, così come ho accolto il padre. Nell'arrivo e nella partenza. Pregherò il dio delle stelle e del mare di non farmelo crescere a pane e rabbia, perchè io lo so che il rischio è tanto. Questo sole giallo più del solito mi fa pensare che potrò tenere le finestre aperte mentre gli dipingerò la stanza, e questo mi dà coraggio. Perchè il sole aiuta, di sicuro più della nebbia e della pioggia. Almeno all'umore. Dovrei pensare di smettere di fumare e organizzare una cena per comunicarlo agli amici. E comprare un vestito nuovo, magari color del cielo.

PuntoG