martedì 1 giugno 2010

Mille anni che sto qui



Mille anni che sto qui” di Mariolina Venezia Premio Campiello 2007 Einaudi 15.00

Certi giorni si alzava un vento colorato che sollevava la polvere e tutto iniziava a lievitare come la pasta del pane sotto la coperta. I fatti già successi tornavano e quelli ancora da venire diventavano visibili. In quei giorni gli spifferi sotto le porte sembravano risatelle di bambini non nati, avvolgevano le caviglie delle donne con lacci impalpabili, che le facevano inciampare. I vetri delle finestre sbattevano. Il latte cagliava nei secchi. Gli uomini si mettevano addosso i vestiti sbagliati e le bambine diventavano donne.”

Non è facile raccontare questa storia a chi non conosce la valle del Basento, il cielo celeste come i colori a matita dei bambini, i pendii che il grano rende verdi a primavera e gialli d’estate, i fuochi nelle stoppie, i tralicicci per l’estrazione del petrolio, i paesi agonizzanti sulle colline, il volo del nibbio”.

Credo non sia facile neppure capire questa storia a chi non conosce la valle del Basento, la madia del pane, i boccali di salsicce sott’olio, la naca per i bambini piccoli, gli odori della campagna del Basento, che non sono uguali a quelle delle campagne del Piemonte. E’ un libro rievocativo di suoni, odori, parole, modi di dire e di fare per chi ha vissuto al sud. E’ un libro in cui le donne sono protagoniste. Ma è anche un libro che segue il passaggio della storia anche in una terra dove la storia sembra non sia passata mai. Un saga che attraversa quel Basento dall’unità d’italia fino alla caduta del muro di Berlino. Un libro appassionante, in ogni sua pagina. Raccontato dai fantasmi dei personaggi, in un linguaggio che spesso assume una connotazione tipica di quei luoighi e di quel tempo. Un libro in cui le parole scorrono agevolmente su un filo di seta, senza mai trovare intoppi, senza soluzione di continuità tra una generazione e l’altra. dove la storia lo attraversa coi gesti della quotidianità. Non c’è affanno nel voler andare avanti nella lettura. Si va di pagina in pagina come i piedi che vanno uno dietro l’altro in una passeggiata all’ombra di alti alberi. E’ un cammino che ti prende senza affannarti, con dolcezza e un pizzico di nostalgia.

A me è piaciuto molto. E’ uno dei libri che merita certamente di essere letto


PuntoG

2 commenti:

  1. Che piacere essere la prima sostenitrice! Questo blog ha tutti i presupposti per essere un bel blog e poi cade proprio a fagiolo perchè ho quasi finito di leggere "VeroniKa decide di morire" di Coelho e cercavo una dritta per il prossimo acquisto.
    A presto
    Simona

    RispondiElimina