mercoledì 27 ottobre 2010

Di pareti con gli occhi (miei) e del danzare

C'è un posto dove un bicchiere di vino diventa preludio di abbracci, sorrisi e una manciata di parole. Con la musica da sottofondo, ma quando non c'è bastano i gorgoglii delle risate a dare il ritmo. C'è un posto, lo stesso posto del vino nei bicchieri, dove le pareti hanno i miei occhi e i miei sogni. Ed è un pò come guardarmi dall'alto e fuori dal corpo. E intorno al fagotto di panni e pelle vedere danzare il mondo dentro rappresentato col mondo fuori. E in quella stanza, col bicchiere in mano mentre mi guardo dall'alto come quasi da un'altra vita, mi sembro un'altra me e con la leggerezza, anche, di un'aquila. D'istinto mi sorrido, con gli occhi luccicosi.

PuntoG

PS Andarsene via è un dono. Grazie. La pochezza fonde i monili preziosi e nutre gli zombi

2 commenti:

  1. Bellissimo post. L'ultima frase, poi, è fantastica.

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  2. Grazie Pim. Fantastico è salvarsi dalla pochezza, non credi?! ^^

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