lunedì 7 novembre 2011

σφαῖρα

Fammi sfera. E' un bisbiglio nella notte, mentre piove e i lampioni fanno i tetti lucidi. Fammi sfera.
Serve un drago. Di quelli volanti, di quelli che fanno capolino dietro la finestra. Di quelli che puoi cavalcare e raccogliere le stelle. Ho visto una nuvola che diventava un drago. M'ingegno. Faccio come gli indiani coi segnali di fumo e costruisco nuvole, una dietro l'altra. Per far spuntare un esercito di draghi e per i fiori del sorriso. Resto in silenzio a parlare, che è un ossimoro, credo. E non è perchè non avrei nulla da dire, solo per non creare vortici d'aria. Davvero non so proprio come si chiama una sfera con la porta chiusa. Una sfera coi fiori si chiama clessidra.

PuntoG

4 commenti:

  1. Mi piace questo fammi sfera, come a togliere spigoli e ruvidezze, a rendere tondo il quadro; ma la sfera è anche di cristallo, ci vedi dentro il futuro, e a sfera è la penna con cui raccontiamo le nostre vite...

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  2. Mi piace questo fammi sfera, Pim. Perchè mi ricorda una superficie levigata, dalla pioggia magari. Anche se uno poi pensa che nessuna pioggia può cancellare gli spigoli. Però credo che possano rimanere memoria. Che non è quella cosa brutta che di solito vive nel nostro immaginario. Il tempo fa decanatre il dolore. E' un dato di fatto. Altrimenti sarebbe impossibile continuare a vivere. E poi mi viene in mente "ogni cosa è illuminata dalla luce del passato". Come a dire che la memoria degli spigoli possono renderci il presente migliore. Se lo vogliamo. Buonanotte :)

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  3. mi piace tanto anche l'idea di stare in silenzio a parlare. le parole dentro la sfera come i fiocchi di neve che non fanno rumore. il tempo, in ascolto....

    ssth, prish

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  4. il silenzio delle neve ha un rumore ovattato, surreale ma rassicurante, per me almeno. Quindi dentro la sfera, come quelle con la neve finta eccetera, ci sta davvero bene.
    Ciao Prish

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