domenica 20 novembre 2011

a forza di essere sfera

Dentro la stanza bianca c'è un grande prato verde su cui sedersi, lo sguardo di Corto Maltese con le braccia lungo i fianchi come in attesa. E di fronte, una finestra finta in cui dentro puoi trovarci il mondo, ma anche un racconto. Il suo racconto.  
Leggerlo col fiato corto, e non solo per i pochi segni d'interpunzione.
Uno, due, tre....Paolo, Giulia.....la voce trema e serve una mano da stringere per ingoiare le lacrime. Uno, due, tre....Paolo, Giulia....
Il prato verde, la finestra finta, una mano dentro l'altra. La spalla è un'incavo in cui rifugiarsi e trovare calore, una sorta di golfo in cui attraccare.
Le parole scorrono.
Ancora un altro numero.
No, non è ancora il momento del finale, un'altra volta, non ancora, non adesso, non ora. Poi.
Il grande prato verde è un trucco in cui annegare col fiato che va a singhiozzo e il mondo che scompare. Forse.
Il prato verde è un pozzo in cui sprofondare e dimenticare le parole, il buonsenso e il garbo di raccogliere una piccola bolla di vetro soffiato senza ridurla in frammenti e polvere. 
Il grande prato accoglie la stanchezza di ubriacature per riempire una sfera, e 50 euro o giù di li.
Mi vesto e ti accompagno.
No, non importa.
Si, certo che importa.
A volte neppure i fari dell'auto riescono a bucare il buio della notte.

PuntoG

2 commenti:

  1. In privato ti spiegherei perché il brano, a un certo punto, mi ha colpito - anzi, folgorato. Pubblicamente dico che contiene immagini di grande suggestione. Mi piacciono molto le atmosfere sospese, la nostra vita è fatta di storie così, che non hanno inizio e spesso prevedono finali aperti.

    Ciao G., un abbraccio.
    Pim

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  2. Così lasci folgorate tutte le femmine curiose, me compresa!!!!
    La luce ha bisogno del buio per esistere. Il buio di un semplice clik.

    Buonanotte Pim

    .G

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