lunedì 9 gennaio 2012

La donna con la sciarpa (e Charlie)

L’ultima volta che la vidi aveva una mano in tasca
e con le dita sgranava un rosario di legno.
Recitava preghiere a quel Dio della croce, della misericordia e del dolore,
sceso in terra fino al Golgotha.
Attraverso la nebbia di una manciata di Pall Mall, guardava i treni dalla banchina.
Quell'andare e venire, lo scendere e salire dagli scalini, il fumo grigio appiccicato ai vetri.
Nessuna partenza,
solo guardare.
Guardare è un’altra cosa, non è il viaggio, la valigia,
il biglietto di andata e ritorno,
la scena diventare altro sopra il giro delle ruote sul ferro incandescente.
Guardare è proprio un'altra cosa.
Aveva una sciarpa al collo del colore delle ciliegie mature sotto il sole di quasi estate
e il colore degli occhi svaporato nel nulla.
L’ultima volta che la vidi aveva una mano in tasca
e con le dita sgranava il rosario di legno,
e recitava una preghiera.
Mentre Charlie, dentro un locale, suonava questa cosa qui.

PuntoG






3 commenti:

  1. Le tue parole evocano immagini d'altri tempi, in cui era facile fare incontri come questo, magari davanti alle chiese appena aperte per la funzione del mattino.
    E poi Fossati... at his best.

    Pim

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  2. Francesca, Pim....Fossati è un grande, è sempre un'emozione risentirlo. Questa, poi, io la adoro.

    Grazie

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