L’ultima volta che la vidi aveva una mano in tasca
e con le dita sgranava un rosario di legno.
Recitava preghiere a quel Dio della croce, della misericordia e del dolore,
sceso in terra fino al Golgotha.
Attraverso la nebbia di una manciata di Pall Mall, guardava i treni dalla banchina.
Quell'andare e venire, lo scendere e salire dagli scalini, il fumo grigio appiccicato ai vetri.
Nessuna partenza,
solo guardare.
Guardare è un’altra cosa, non è il viaggio, la valigia,
il biglietto di andata e ritorno,
la scena diventare altro sopra il giro delle ruote sul ferro incandescente.
Guardare è proprio un'altra cosa.
Aveva una sciarpa al collo del colore delle ciliegie mature sotto il sole di quasi estate
e il colore degli occhi svaporato nel nulla.
L’ultima volta che la vidi aveva una mano in tasca
e con le dita sgranava il rosario di legno,
e recitava una preghiera.
Mentre Charlie, dentro un locale, suonava questa cosa qui.
PuntoG
bello risentire fossati...
RispondiEliminaLe tue parole evocano immagini d'altri tempi, in cui era facile fare incontri come questo, magari davanti alle chiese appena aperte per la funzione del mattino.
RispondiEliminaE poi Fossati... at his best.
Pim
Francesca, Pim....Fossati è un grande, è sempre un'emozione risentirlo. Questa, poi, io la adoro.
RispondiEliminaGrazie