lunedì 13 febbraio 2012

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La panetteria è decentrata il giusto per riuscire a trovare un parcheggio li vicino, in questi giorni che i cumuli di neve invadono  la città.  E poi, fa le bugie ripiene più buone e golose della zona.  Abbandonare l’abitacolo riscaldato, è un gesto quasi eroico, visto il freddo di questi giorni.  La ricompensa ripagherà. Mentre cammino sommersa dal cappello che fa un po’ Montmartre, quasi finisco dentro un mostro di palloncini rossi (un cuore) che dovrebbe far da richiamo ad un’erboristeria. Il mostro ondeggia, s’inclina, sembra voglia sdraiarsi sul marciapiede per scomparire. Si risolleva, invece, e riprende quell’ondeggiare inquietante.  Dentro c’è una gran folla, ad annusare profumi, creme e tisane, incalzata dalla fatidica data che incombe. Come il cuore all’ingresso.  “Se non compri un regalo non ami”, sembra essere lo slogan di questi giorni. A me fan venire tristezza questi acquisti forzati.  Sarebbe bello se, almeno, ci fosse un biglietto con su scritto “non ho cura di te perché ti voglio bene ma ti voglio bene perché ho cura di te”.  E questa musica qui, come colonna sonora.

2 commenti:

  1. "La cura" mi centra il cuore ogni volta che l'ascolto. Riferisce con semplicità ciò che è l'amore, che è prendersi cura gratuitamente dell'altro. In altre parole: "ho bisogno di te perché ti amo", non "ti amo perché ho bisogno di te".
    L'amore maturo, appunto.

    Bellissimo post, G.
    P.

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  2. Hai colto perfettamente, Pim. Battiato è davvero grande. (Forse) anche il valore aggiunto che la maturità dà alle nostre vite.

    Buonanotte

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