lunedì 6 agosto 2012

(bi)sogno

Che bisogno avevi di occupare l'altro lato del letto fino a infilarti dentro l'impronta di me? Mentre aspetto gioco con gli origami e costruisco uccelli coi fogli dei quotidiani cinesi. Cuocio le polpette nel sugo che borbotta dei pranzi nei giorni di festa e del silenzio in tutti gli altri giorni. Alle diciassette ogni giorno ti ho scritto una lettera, con la stilografica e l.inchiostro nero; il pennino ha tratti più marcati. Sono archiviate nel faldone con la scritta rossa : MITTENTE SCONOSCIUTO. Il tempo ingiallisce la carta e stinge la china. Rileggo a stento ciò che rimane. Che bisogno avevi di traslocare dentro un'altra impronta senza almeno lasciare una manciata di briciole sul divano bianco? Il posto del tuo spazzolino è sempre vuoto e la musica che ami dà il buongiorno al sole, che guarda e fa spallucce. Che bisogno avevi di telefonarmi una mattina di settembre per dirmi che ti manco e mi vuoi bene? Però lui, è davvero delizioso. PuntoG

3 commenti:

  1. Mi piace l'immagine dell'impronta, è molto significativa. Ogni sogno è in effetti un bisogno. Definizione che suona più poetica di "appagamento allucinatorio di un desiderio inconscio" (nonno Sigismondo).

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  2. che poi è un po' come dire 'i sogni son desideri', che è un altro modo di parafrasare nonno Sig. ;-)

    chissà come lo direbbe il sugo delle polpette....

    delizioso anche questo post, cara .G
    Prish

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  3. Per fortuna nonno Sig. non commenta i post, perché davvero sulle polpette non so quali e quante cose direbbe.
    Proprio stamattina, in riferimento ad un mio schizzo sulla moleskina, mi è stato detto che i disegni sono sogni.
    Non so cosa sono davvero i sogni notturni o quelli disegnati, credo però che senza sogni non si va da nessuna parte.
    Un abbraccio P&P

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