sabato 10 maggio 2014

Papaveri e margherite

M'invitasti alla cena, ospite fuori lista, margherita di campo tra papaveri rossi e impettiti. Appallottolai l'invito stizzita e ne feci strumento per testare la mia capacità di fare centro. Potrei drizzare le spalle d'orgoglio, potrei. Annuso l'aria come i cani per trovare tracce che mi conducano al nome dell'inganno. Rido, vestita con piume d'oca finta, della tua sicurezza vestita da pantaloni e una manciata di pepe tra i capelli. Rido dell'ingenuità e scioccaggine con cui tratteggi la me, riflesso di specchio. Sorrido vedendomi entrare nella stanza: rimmel sulle ciglia, tacco 12 o abito da artista francese, ancora non so. Di sicuro avrò sguardo sfrontato e silenzio sulle labbra. Saprò alitare, stanne certo.

PuntoG

2 commenti:

  1. Ti vedo nei panni di un piccolo drago abbigliato da gran gala, che alita fuoco e fiamme contro un pavido Sangiorgio nascosto dietro una colonna.
    Sorrido, ma intuisco la furia racchiusa in ogni virgola...

    P.

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  2. I tuoi commenti hanno più chiarezza e sintesi dei miei post ;)

    Grazie Pim
    .G

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