C’è un prima. Un dopo. E un in mezzo. Proprio tra i primi due, come la nutella spalmata dentro il panino, c’è il durante. Ma non è un punto di riferimento come gli altri. E’ complicato da spiegare. Il durante è il presente che si srotola e diventa passato. Ma non è il “prima di” tantomeno il “dopo di”. Insomma è il durante e basta. Come questo post che è il dopo e la domenica che lentamente è finita è il durante. Insomma prima c’erano vermetti neri e 21 toni di voce. Ora c'è tutto il resto, o quasi. E non è vero che il durante non ha cambiato nulla. Ora scrivo e vedo. E sento.
E’ tutto il resto che non è cambiato. Scrivere è come parlare. Parlare è come scrivere. C’è la stessa leggerezza. Io scrivo perché mi sai leggere e parlo perché mi sai ascoltare. Quando sono Conte Dracula e quando sono farfalla. Tutto qui.
Felice della decantazione. Tutto qui. Ma è un tutto molto. Per me, almeno.
PuntoG
Il durante è un ponte tibetano che ondeggia nel vuoto, come in certi film di Indiana Jones; le mani stringono le sponde fatte di corda e avanziamo, tremebondi, un passo dopo l'altro, confidando magari in un piccolo aiuto...
RispondiEliminaMi piace molto la tua foto del durante. E l'ondeggio rende davvero bene.
RispondiEliminaUn piccolo aiuto, già, magari....