Il vento ha soffiato tutta la notte dando vita alle parole degli zini. Gli uomini sono stati ad ascoltare. "Dio ha creato paesi ricchi di acqua perché gli uomini ci vivano, i deserti perché vi trovino la propria anima" hanno sussurrato all’alba, prima delle quiete. Per gli uomini blu, e per i viaggiatori dagli occhi fissi nel vuoto. Anche lei ha compreso i suoni dell'alba. Il vento, nel deserto, genera tempeste di sabbia. Gli uomini la scrollano dai loro veli mentre le donne preparano il tè e la luce ha vinto la sua battaglia. La giornata ricomincia. I silenzi qui non fanno rumore e nessuno s’imbarazza per questo. I gesti sono lenti e misurati, compiuti per ciò che servono. Persino le preghiere sono mute. Le parole sono preziose come l’acqua. Gli uomini del deserto riescono a lavarsi con un solo bicchiere d’acqua e a raccontare la loro vita nel tempo di un sorso di tè. Il silenzio del deserto può essere come la bevanda calda che scandisce il tempo: amaro, dolce o soave.O afono, per chi cerca la propria anima. Ha dormito poco durante la notte, come tutti. “Ho fatto un sogno” dice mentre sono tutti seduti. “Ho sognato di danzare” Guarda il sole e le dune. L’uomo accanto a lei sembra seguire i pensieri tra le dune lontane, in silenzio. Le dà le spalle mentre parla. “Guardati intorno, donna” le dice “Ci vuole coraggio. Gli dei ci mettono tra le dune di questo deserto. Poi tocca a noi decidere cosa fare. Aspettare il passaggio di un’improbabile carovana, mentre l’acqua diventa fondo di bottiglia. Oppure sfidare questo niente che vedi, per cercare un’oasi. Col rischio di perdersi, forse, in questo posto sempre uguale a se stesso e sempre diverso.” Ci sono viaggi che sembrano sogni pensava, mentre con la mano si toglieva la sabbia dal volto. Non aveva messo il mascara.
PuntoG
Nessun commento:
Posta un commento