domenica 17 luglio 2011

Posti senza dimensione #4

Margherita è minuta. Quando cammina lo fa a piccoli passi, come se le gambe fossero legate da un filo sottile per impedirne l'andare. Si muove poco, piuttosto sta in piedi, dentro uno dei rettangoli della pista di decollo, come se quelle linee rappresentassero un confine o una protezione. Solitamente però sta seduta, con una posa che sa da sala d'attesa. Espressione rassegnata, sguardo fisso in linea retta e non importa se davanti c'è un muro, piedi uniti e allineati uno accanto all'altro che sembra sia passato qualcuno con squadra e righello per metterli a posto, braccia mollemente adagiate sulle cosce. Solo ogni tanto rompe questa geometria per guardare con aria indifesa la persona che la accompagna. Lo sguardo è quello di una bimba di 7 anni, le rughe e i capelli bianchi quelli di una donna di 70 anni. Chi l'accompagna è sua figlia. Con lo sguardo e la voce dei suoi 7 anni le dice di voler andar via, l'altra le risponde "Tu non vuoi guarire, mamma". Margherita con un filo di voce dice di si, che vuole guarire. Mentre risponde gli occhi diventano liquidi e uno comprende che in qualche modo è tornata a casa ad accarezzare il gatto che fa le fusa, ad innaffiare i geranei che quest'anno hanno più fiori del solito, a togliere la polvere dalle innumerevoli statuine ricevute a ricordo di matrimoni, battesimi e comunioni. C'è stato un tempo in cui Margherita indossava la collana di perle e sorrideva all'uomo che fumava la pipa dentro un posto che si poteva chiamare casa.

Ci sono posti dove il tempo non ha dimensione.

PuntoG

6 commenti:

  1. Hai scritto bene. Si vuole guarire, ma sono certi luoghi a scoraggiare dal compiere quel processo. Margherita ha trovato una via di fuga: tornare ad un altro tempo, quando gli anni avevano uno zero in meno, e cullarsi nei ricordi, perdersi in essi, sperando che gli affanni presenti non la trovino mai.

    Un abbraccio.
    Pim

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  2. A volte guarire significa cambiar casa. Ma lasciare quei geranei e quel gatto ecc ecc.... sembra impossibile. Leggere di Margherita venire gli occhi liquidi. Davvero.

    Prish

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  3. In fondo, capita a tutti di cercare e sperare, di trovare una via di fuga. Nelle foto è quel punto dove convergono le linee e lo sguardo. Per gli orientali è il passato perchè lo conosciamo, per noi occidentali è il futuro. Di fatto è un altro posto rispetto al presente. E menomale che esiste.

    Grazie Pim

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  4. Già, andare in un posto che sia altro rispetto a. Condivido il "fa venire gli occhi liquidi", ma ancora di più è il posto senza tempo o meglio la sensazione di resa rispetto a una vita che non è più vita. O almeno non come la intendiamo noi (e qui il mio pensiero prende la forma di un uncino che comunemente si chiama punto di domanda).
    Margherita sorriderebbe se potesse leggere il tuo commento.

    Un sorriso, da me.

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  5. Si cooksappe, giustissimo. Ma ci sono posti dove, a mio parere, è come se diventa vapore e puff, sparisce.
    Grazie per la visita
    A presto

    PuntoG

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