Ha finito di esistere la casa gialla. Infilata tra due strisce di finestre bianche, quasi a sgomitare per potersi incuneare e trovare il suo spazio. Lei, lì in mezzo, diversa eppure uguale, nel dentro e nel fuori. Illuminata da un vecchio lampione, di quelli con una luce un pò gialla e che quando nevica rende tutto più surreale. La mia ciotola di riso serve a poco. Stasera non mi basta a far finta che che gli oggetti e le case siano pezzi d'inutilità e Buika s'infila dentro un vuoto d'allegria. Serve una stanza da bagno in cui infilarsi e l'acqua che scroscia che copre tutti i rumori dentro, e far finta che è pioggia che bagna il viso.
Non esiste più la casa gialla, l'unica che specchio riconosceva come mia. Forse per il giallo dentro che faceva eco alle mie risate o che smorzava la malinconia di una canzone o di una poesia. Non esiste più. E Buika continua ad insinuarsi dentro i ricordi.
PuntoG